Arles Les Rencontres De La Photographie - terza e ultima parte

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Autrice: Natalia Elena Massi - www.nataliaelenamassi.com

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THE ANONYMOUS PROJECT – The House

L’allestimento di questa mostra è spettacolare. La ricostruzione di una casa nella casa con immagini che ‘sbucano ovunque’. Imperdibile.
The anonymous Project ci presenta The House. Momenti e ricordi una volta persi nel tempo riportati in vita per illustrare l'importanza della casa nella nostra vita quotidiana. Cosa rende una casa un ‘focolare domestico’? La semplice risposta sono le persone che la abitano. Una casa non è costruita con mattoni o legno, ma con il legame della famiglia. 
Quando il regista Lee Shulman acquistò a caso una scatola di diapositive vintage, si innamorò completamente delle persone e delle storie scoperte in queste ‘finestre’ uniche sulle nostre vite passate. Nacque così The Anonymous Project.
È una raccolta e conservazione di diapositive a colori uniche degli ultimi 70 anni, il progetto è nato dal desiderio di preservare una memoria collettiva e dare una seconda vita alle persone spesso dimenticate catturate in questi momenti senza tempo. Queste fotografie amatoriali sono un caleidoscopico diario di quell'epoca, tanto più affascinante e avvincente a causa della loro qualità non patinata. Spesso divertenti e sorprendenti, queste immagini raccontano le storie di tutte le nostre vite.
   

50 ANNI 50 LIBRI – Capolavori dalla biblioteca di Martin Parr

Tra le vie della città e nelle mostre si incontrano tanti grandi della fotografia e diversi ne abbiamo incontrati. Uno di questi è Martin Parr. Con il mio caro amico Simone quella mattina ci dirigiamo dove sappiamo di poterlo trovare, con l’intento di poterlo incontrare, scambiare due parole e farci firmare il suo libro… e Simo, come un segugio lo ‘scova’ prima di tutti. Martin Parr è carino con noi, super disponibile e ci lascia anche un saluto per tutti voi amici di Nessuno Press. (link all’audio di Martin Parr

Siamo in questo spazio espositivo dedicato alla mostra della collezione di libri fotografici di Martin Parr. Un fedele difensore del libro, che conosce bene i Rencontres d'Arles, Parr ha costituito una vasta biblioteca di oltre 12.000 opere. Questa enorme collezione comprende una vasta gamma di opere che riflettono la visione singolare di Parr ed è stata acquisita dalla Tate Modern nel 2017 grazie al supporto della Luma Foundation.
Questo progetto espositivo comprende 50 libri pubblicati tra il 1969 e il 2018.
Sebbene ovviamente non esaustiva, la selezione svela un gruppo eterogeneo di artisti che, per molti versi, hanno segnato la storia della fotografia. Sia nella forma che nella sostanza, il campione offre un approccio multidisciplinare alla fotografia, che riflette la pratica costante del festival di mostrare la diversità. 
Dedicare una mostra al libro nel 2019 è rendere omaggio alla materia in un'epoca in cui regna il virtuale. 
Per molti fotografi, il libro, con la sua natura sperimentale e contrappunto alla distribuzione di massa dell'immagine, è il veicolo più significativo per il loro lavoro. Strumento essenziale per presentare la visione dell'artista a un vasto pubblico, il libro è ancora sottovalutato nella storia della fotografia.
   

ANNE-CATHERINE BECKER-ECHIVARD – No fish No Future

Anne-Catherine Becker-Echivard è nata nel 1971 a Parigi e ora vive e lavora a Berlino. La sua esposizione è stata installata nell'ex spazio dedicato all’asta del pesce di Port de Bouc.  Anne-Catherine crea personalmente i set in cui inserisce i suoi particolari ‘modelli’.  I personaggi delle sue storie sono pesci veri, vestiti secondo la situazione che l’artista crea su sua fantasia. 
Ogni quadro prevede la presenza del pesce che Anne acquista in pescheria ogni volta che deve realizzare lo scatto: con la testa realizza le sue opere, il resto lo mangia :-)
Perché il pesce? Qual è il punto? La sua è una critica nei confronti della società e una richiesta di aiuto per una maggiore attenzione alla salvaguardia degli oceani e della natura in generale.
Nonostante i ripetuti avvertimenti di molti scienziati per oltre 50 anni, gli umani continuano a distruggere il loro ambiente. Gli oceani e la biodiversità che li compone sono particolarmente colpiti dall'indifferenza quasi totale. Questa distruzione su larga scala è generata dall'inquinamento multiplo e dalla pesca eccessiva. 
 

Anne-Catherine Becker-Echivard mostra in questa esposizione oltre al suo lavoro fotografico anche il suo ultimo progetto Umanofish (Fish & Chips) una sequenza di fumetti realizzata dall’artista in collaborazione con Yanik Béchet. Per Anne la fotografia non è sufficiente per diffondere il suo pensiero così ha iniziato questa collaborazione con Yanik creando Umanofish una serie di storie parallele alle fotografie dove i pesci si raccontano attraverso delle scenette fumettistiche.
 

FISH & CHIPS, Cibo felice di Umanofish 

Intero, sfilettato, ricostituito, impanato, grigliato, in umido o crudo, il pesce viene mangiato con tutte le salse ma raramente ci poniamo la questione della sua provenienza o della sua cattura. Non facciamo la domanda perché non ci interessa! I pesci non parlano, non abbaiano, non miagolano. Non è un animale "sensibile" anche se gli ultimi studi dimostrano il contrario. Il pesce è eccellente per la salute e solo questo ci riguarda.
Tutto ciò dimenticandoci che anche i pesci sono inquinati a causa della nostra disattenzione verso gli oceani.
   

GUY BOURDIN – L’immagine nell’immagine

L’ultima mostra prima di ripartire. Con il cuore in mano è arrivato il momento del ritorno alla realtà, del ritorno a casa…
Per la serie di Arles Express, alcune mostre satelliti sono state allestite al di fuori di Arles. Una di queste è dedicata a Guy Bourdin. 
Con un occhio pittorico, l’artista ha creato immagini affascinanti attraverso la narrazione, la composizione e il colore, esplorando i regni tra l'assurdo e il sublime. Usando la fotografia di moda come mezzo di comunicazione, è stato in grado di toccare generazioni di lettori creando un momento di magia usando una forma transitoria di espressione: la carta patinata delle riviste.
Siamo entrati per un po’ nel suo mondo così colorato e incredibile. Ci siamo divertiti e abbiamo apprezzato questo grande Maestro della fotografia.

 

Siamo giunti alla fine del nostro viaggio… La notte dell’anno, una serata indimenticabile, con tantissime proiezioni all’aperto e con tanta gente. È bello vedere che la fotografia qui ad Arles, ma penso anche più in generale in Francia, sia in grado di accogliere e attirare a questi eventi anche persone che non sono appassionati di fotografia o professionisti, ma più semplicemente la comunità intera. Un’esperienza che auguro a tutti e che spero di poter ripetere il prossimo anno!

 

 
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